mi sveglio a non so che ora e non reisco bene acapire dove sono, se qualcuno è in casa e soprattutto che ora è. fuori è buoi pesto. Guardo il telefono 5:30. Il discorso è: o il telefono aggiorna l'ora da solo e sono le cinqua di mattina ok ho dormito 7 ore, oppure sono in Italia le cinque e porca puttana ho dormito un ora e mò non ho più sonno.Dalla mia finestra si vede la casa di fronte. E' molto vicina, tipo due o tre metri. Mi alzo verso le 8 e comincio a vagare in questa casa che adesso è così estranea ma so che piano piano diventerà mia. Esco di casa cercando di azzeccare la vietta giusta che mi porterà nientepopodimeno che da starbucks. Tempo 10 minuti ho in mano un "cappuccino grande" con una torta di mele light. ah, che bellezza. Peccato che nell'atto di rimettere il cappuccio al bicchiere non sia stata così attenta. Risultato: sono tornata a casa a cambiarmi perchè ero piena di cappuccino. Riesco per la seconda volta finalmente diretta all'ufficio della sig.Brennan con cui da mesi scambio email. E' strano vedere delle persone che fino a quel momento hanno avuto solo un nome. (del tipo ore 21:22 ho appena conosciuto chris il mio coinquilino. Mi piace. Mi ricorda Giova. E ho anche fatto amicizia col gatto prima che tornasse a casa. Si chiama Gatsby ha due anni e viene dal Kansas. E' pelosissimo, rosso ma ha la faccia un pò da pazzo tipo la mimina. Non è che sia proprio un buon segno).
Comunque la Brennan chiude me un inglese e un indiana (non è un abarzelletta) in una stanzetta e ci fa un mega spiegone generale con un tono di voce bassissimo. Da qui parte la staffetta tra uffici vari ed eventuali fino alle 1300. A quel punto finalmente ho aggiunto la terza faccia di oggi : Riccardo. Vengo catapultata ad un meeting di due ore sull'innesto di microelettrodi intracranici in pazienti epilettici, senza sapere che due ore dopo avrei finito la mia giornata ad un mega simposio sul controllo del movimento, a cui però è seguito un rinfresco... ho stretto un sacco di mani ascoltato un sacco di nomi (tralaltro a voi sembra così difficile da capire come si scirve giulia?) e soprattutto parlato troppo in inglese...insomma giulia sto lessico lo vogliamo incrementare o no?
sabato, settembre 30, 2006
god save the queen
Ok lo so. E' passato un pò di tempo. Ma sono stati due giorni strani, forse i più strani della mia vita. Basta così in questo post si parla solo del viaggio. Partenza di tutto rispetto: imbarcano le valigie senza farmi pagare il sovrapprezzo e mi tengono il mio mega bagaglio a mano (che pesava 12 kg..non è colpa mia è il portatile!), lo stesso bagaglio a mano che un inglese indignato definì troppo grande per un trasferimento così breve (vi lascio immaginare la risposta da me fornitagli). Arrivo a Londra e insieme ad altri diciamo 500 per sottostimare malcapitati veniamo messi in una mega stanza ad aspettare per ore qualcuno che ci facesse togliere le scarpe (voi non avete idea della puzza di piedi), le cinture, tutte le apparechhiature elettriche, svuotare le tasche, etc. Non mi posso lamentare questo è stato l'unico sbattimento. Volo splendido. Avevo riservato su internet un posto in corridoio (voli corti= finestrino, voli lunghi= corridoio) e Dio ha voluto che la signora seduta al mio fianco(che tralaltro puzzava e non la smetteva di parlare) si spostasse per un presunto dolore al ginocchio in un posto più confortevole. Arrivo a Boston con un'oretta di ritardo. E poi succede. Io lo sapevo era andata troppo bene finora. Mi metto in coda con i gentili malcapitati al primo controllo passaporti. Voi dite: il primo e anche l'ultimo. Forse per quelli normali non per una sfigata che dopo tutti gli sbattimenti che ha comportato avere il visto, viene convocata in ambasciata a Milano per la convalida. La signora consolessa in un momento di follia mi timbra il visto, poi si rende conto di aver fatto la cazzata copre con un bel pò di bianchetto (neanche alle scuole medie..) e mette sopra un altro timbro con il suo nome . Vi dico solo cheil primo timbro riportava a caratteri cubitali la seguente scritta: cancelled without prejudice.
Dopo di che mi ridà il tutto e mi dice che è tutto ok e che due giorni dopo riceverò a casa il passaporto con il visto nuovo. Peccato che ieri sera il signor poliziotto non ha pensato che il console gioca a caso coi timbri, ma ha pensato che io avessi falsificato il documento (tralaltro in un modo talmente grossolano che rientrerebbe in quelle formo di reato non punibili). Io cercavo di spiegargli la situazione: sono una studentessa sto per trascorrerere sei mesi..niente da fare. Lui vedeva solo il timbro coperto dal bianchetto (tralaltro oggi raccontavo sta roba e non riuscivo a far capire bianchetto...come si dirà in inglese?).Insomma il bruto mi spedisce al secondo controllo. E io comincio ad avere paura. Insomma mi trovo davanti a sei poliziotti (tipo gli scagnozzi del commissario winchester se non peggio) che tralaltro mi stavano aspettando. Prendono i documenti e per 10 minuti non dicono niente. Poi ad un certo punto uno comincia a chiedermi qualche cosa riguardo le pratiche del visto dove vado cosa vado a fare. Salta fuori il MIT e a quel punto marti non ci crederai mai un tipo comincia a parlare del black jack club. Dio marti tiringrazio per avermi raccontato quella storiella. Ha sbloccato la situazione tutti sono diventati più gentili (fin troppo visto che uno mi ha chiesto se al mit invece di studiare protesi non si possano ricreare i dinosauri tipo jurassic park...). Insomma a no dei sei vien in mente di contattare Milano e viene fuori che sono una brava persona. A quel punto saluti e baci e vaffanculo. Perlomeno non mi hanno perso i bagagli. Finalmente raggiungo il taxi e mi tocca pure conversare a manetta con questo ragazzo nero con nonno italiano che rispolvera i suoi ricordi dell'Italia.Dopo una retromarcia di 10 minuti (qui non si aggirano i sensi unici si pigliano e si fanno tutti in retromarcia) arriviamo alla mia casettina. Peccato che dopo aver suonato per 10 minuti a tre campanelli diversi nessuno si presenta alla porta. IO avevo le lacrime agli occhi. Il ragazzo è più preoccupato di me e cerca in qualche modo di rassicurarmi sul da farsi. Dop una decina di minuti di disperazione quando stavo per andarmene arriva la padrona di casa. All'inizio sospiro nel vederla ma non so che per scrollarmela dalle palle ci vorrà almeno un altra ora. Finalmente spengo la luce. Buonanotte
Dopo di che mi ridà il tutto e mi dice che è tutto ok e che due giorni dopo riceverò a casa il passaporto con il visto nuovo. Peccato che ieri sera il signor poliziotto non ha pensato che il console gioca a caso coi timbri, ma ha pensato che io avessi falsificato il documento (tralaltro in un modo talmente grossolano che rientrerebbe in quelle formo di reato non punibili). Io cercavo di spiegargli la situazione: sono una studentessa sto per trascorrerere sei mesi..niente da fare. Lui vedeva solo il timbro coperto dal bianchetto (tralaltro oggi raccontavo sta roba e non riuscivo a far capire bianchetto...come si dirà in inglese?).Insomma il bruto mi spedisce al secondo controllo. E io comincio ad avere paura. Insomma mi trovo davanti a sei poliziotti (tipo gli scagnozzi del commissario winchester se non peggio) che tralaltro mi stavano aspettando. Prendono i documenti e per 10 minuti non dicono niente. Poi ad un certo punto uno comincia a chiedermi qualche cosa riguardo le pratiche del visto dove vado cosa vado a fare. Salta fuori il MIT e a quel punto marti non ci crederai mai un tipo comincia a parlare del black jack club. Dio marti tiringrazio per avermi raccontato quella storiella. Ha sbloccato la situazione tutti sono diventati più gentili (fin troppo visto che uno mi ha chiesto se al mit invece di studiare protesi non si possano ricreare i dinosauri tipo jurassic park...). Insomma a no dei sei vien in mente di contattare Milano e viene fuori che sono una brava persona. A quel punto saluti e baci e vaffanculo. Perlomeno non mi hanno perso i bagagli. Finalmente raggiungo il taxi e mi tocca pure conversare a manetta con questo ragazzo nero con nonno italiano che rispolvera i suoi ricordi dell'Italia.Dopo una retromarcia di 10 minuti (qui non si aggirano i sensi unici si pigliano e si fanno tutti in retromarcia) arriviamo alla mia casettina. Peccato che dopo aver suonato per 10 minuti a tre campanelli diversi nessuno si presenta alla porta. IO avevo le lacrime agli occhi. Il ragazzo è più preoccupato di me e cerca in qualche modo di rassicurarmi sul da farsi. Dop una decina di minuti di disperazione quando stavo per andarmene arriva la padrona di casa. All'inizio sospiro nel vederla ma non so che per scrollarmela dalle palle ci vorrà almeno un altra ora. Finalmente spengo la luce. Buonanotte
lunedì, settembre 25, 2006
giorni di lacrime e vino
Il peggio è passato. Ci siamo detti l'ennesimo arrivederci in attesa del prossimo distacco. Chissà se un giorno riusciremo a trovare un posto dove stare finalmente insieme. Adesso non mi resta che impacchettare pezzi di vita da portare via e aspettare quel momento.
Uh, basta malinconia. Salutare Milano non mi è stato molto difficile. Credo di non averla mai compresa veramente, di non averla mai fatta mia. Milano è un pò come un puttana, un pò di tutti e di nessuno. Stanotte ho avuto un momento di lucidità: mentre tu dormivi mi sono resa conto che manca poco. E in fondo ho un pò paura. Ah! Giulia Baldanzosa Fiera Senza Paura, dove sei?
Uh, basta malinconia. Salutare Milano non mi è stato molto difficile. Credo di non averla mai compresa veramente, di non averla mai fatta mia. Milano è un pò come un puttana, un pò di tutti e di nessuno. Stanotte ho avuto un momento di lucidità: mentre tu dormivi mi sono resa conto che manca poco. E in fondo ho un pò paura. Ah! Giulia Baldanzosa Fiera Senza Paura, dove sei?
domenica, settembre 17, 2006
la capanna dello zio Tom
Questa è la casa in cui vivrò per i prossimi 6 mesi. La mia stanza è proprio nel sottotetto. Il mio coinquilino si chiama Chris ha 25 anni ed è di NY, appena saprò com'è fatto ve lo dirò. Questa è l'ultima domenica che passo a casa mia (il prossimo we lo passerò in quel di Milano) e forse un pò di malinconia mi sta assalendo; non per le domeniche passate a casa ma perchè per esperienza so che la domenica è il giorno peggiore per chi si trova solo. Insomma il pranzo della domenica è il pranzo della domenica (vero Madame?). Non sono molto il tipo da brunch (nonostante riesca a mangiare uova e salsiccia alle dieci di mattina senza problemi...)!. Comunque la casina mi piace e l'intonaco si intona perfettamente con i colori del blog (vanity fair ha creato un mostro).
sabato, settembre 16, 2006
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