martedì, aprile 29, 2008

Dottore magistrale in Ingegneria aka MeiMei

Eccomi qui. E' successo tutto così in fretta che quasi non mi sembra vero di essere già qui a chiudere una valigia. E colgo nuovamente l'occasione per ringraziare chi mi è stato vicino, vicinissimo, negli ultimi anni, mesi, giorni. Chi ha condiviso con me l'emozione di chiudere un capitolo lunghissimo della mia vita. Non avrei potuto chiedere di meglio. Adesso si parte, Madame mi aspetta. Vi farò avere notizie al più presto. E tanto per farvi capire quanto incredibile sarà il mese a venire vi anticipo che dopo Shanghai...ci sarà Parigi. Vi abbraccio tutti.


mercoledì, aprile 23, 2008

After all, tomorrow is another day.

Se esistesse una macchina fotografica in grado di dare una rappresentazione del mio stato d'animo in questo momento, beh, sarebbe questa. Sono stati giorni pieni, pieni di stampe a colori, filze, aerei prenotati, alberghi selezionati, concerti, viaggi in treno, attimi di pura serenità, momenti di panico. So che può sembrare stupido essere tesi per un qualcosa da cui potrò solo trarre dei vantaggi, ma credo sia tutto quello che mi porto dietro a spingermi in questo stato di agitazione. Perchè sono stati anni e mesi e giorni. Che domani finiranno dentro una scatola. Si gira pagina. Non so se avete capito, ma domani mi laureo.

mercoledì, aprile 16, 2008

Il momento della verità

Ieri per caso mi trovo di fronte ad uno straordinario caso di realtà moderna. Insomma mi trovo a guardare un video preso da un nuovo programma della Fox americana, emittente famosa in tutto il mondo per il livello infimo della programmazione (a parte i Simpson che come i più attenti sanno non perdono occasione per sottolinearlo) e per i telegiornali più fuffa del mondo. Il programma in questione si chiama Il momento della verità: a quanto ho capito il concorrente è collegato ad una supermoderna macchina della verità ed è costretto a rispondere ad una serie di domande molto personali in modo coerente con il risultato del test (per quanto poi tutto questo possa essere verificato). In poche parole più ci si sputtana in diretta nazionale più soldi si possono vincere. Figura emblematica del programma una biondissima concorrente, tipica ragazza americana con tanto di marito e familiari appresso per il supporto morale. Questa giovine signora risponde sinceramente a domande del tipo: ti sei mai tolta la fede per fare la single in un locale?, durante il tuo matrimonio hai epnsato di essere innamorata di un altro?e soprattutto torneresti con il tuo ex fidanzato? ovviamente in modo affermativo per la felicità del marito in prima fila. Non contenta del risultato ottenuto, 100.000 dollari e un marito afflitto, decide di proseguire verso i 200.000 dollari trovandosi quindi nella sgradevole posizione di dover rispondere a domande sempre più personali. E infatti arriva la fatidica domanda: hai avuto rapporti sessuali extraconiugali? E questa dice: mi trovo a dover dire di sì. La macchina dell averità conferma la risposta e lei si trova sempre più vicina al gruzzoletto (ed ad un possibile divorzio). Ma le manca ancora una domanda: Credi di essere una brava persona? Qui il pathos dell atrasmissione tocca il suo massimo: il padre in lacrime suggerisce la risposta alla figlia (nonostante si apure venuto fuori che lei in passato gli ha fregato dei soldi) che ovviamente è sì, il marito ormai è in uno stato di semishock, la madre accenna con la testa un gesto affermativo. E lei, contrita, ormai sfinita dalla puntata, dice: io mi ritengo una brava persona. Attimi di suspance. La macchina della verità dà il suo verdetto: FALSO. La tipa perde tutti i soldi. Morale della favola: la verità è dentro di noi, anche se la maggior parte delle volte la ignoriamo (o ancora meglio se h ai fatto le peggio cose è meglio che tu non vada a sputtanarti in tv in un programma che si chiama ilmomento della verità).
Oggi ho messo in stampa la mia tesi di Laurea. Ora, visto che non vivo le tesi come opere prime da romanziere, non compaiono dediche o ringraziamenti troppo personali se non quelli strettamente legati al mio lavoro. Però oggi prendendo in mano quel fagottino caldo appena sfornato dalla fotocopiatrice ho pensato che un ringraziamento mancava sicuramente. Mancava un ringraziamento a me stessa, a quella parte di me che non ha mai mollato nonostante tutto. Il dovere finisce dove iniziamo noi stessi. Non avrei mai pensato di poter neanche dire questa cosa. E invece l'ho pure scritta.

lunedì, aprile 14, 2008

Who's that girl?

Diciamola tutta. Bastano un paio di occhiali bianchi, un pulloverino verde, un primo sole e un leccalecca gusto smoothie ai frutti di bosco per appropriarsi dello spirito sbarazzino ragazza di L.A.(non so se avete mai sfogliato quelle riviste che riportano fotografie random di gente beccata in giro casualmente semrpe vestita in modo stranissimo con un super background da raccontare e gusti sempre troppo hip: ecco quelle di L.A. sono sempre sbarazzine, come se i problemi che affliggono il mondo ad L.A. non arrivassero), peccato che fossimo a Biella e di oceano neanche a pagarlo. Questo settimana scorsa, che poi il tempo ha deciso di peggiorare e non migliorare più (oggi compreso). IL cielo di ghisa è sempre troppo pesante da sopportare. E poi la ghisa disperde molto più velocemente il calore rispetto alla ceramica. Per questo fa pure un freddo cane. MI sono messa a scrivere cagate, scusate il francesismo, perchè vorrei evitare di controllare gli exit poll ogni due nanosecondi. Come se poi cambiasse qualcosa. Andare a votare sapendo di perdere ti conferisce un'aura estremamente chic, vieni investito da un donchisciottismo d'altri tempi. Il clima in generale mi conforta: centinaia di uomini disillusi provenienti da schieramenti più disparati. Non si riesce neanche più a litigare di politica al bar. Ci si scambia reciproca rassegnazione con un sorriso triste. In compenso le ultime gite fuori porta hanno fatto in modo che la sottoscritta riuscisse a crearsi un abbozzo di piantina mentale delle autostrade nei dintorni di casa mia. Sì perchè ho un grosso problem acon le direzioni da prendere in autostrada. Ci sono sempre troppi pochi cartelli per i miei gusti; del tipo che io vorrei che la mia destinazione fosse universalmente riportata ad ogni svincolo che io non sono tenuta a sapere se poi cento km dopo c'è pure quest'altra città che io non so localizzare. E chi mai andrà a Gravellona Toce?

mercoledì, aprile 09, 2008

Once upon a time...

Sul Daily Telegraph hanno stilato una lista dei 110 migliori libri della storia, una sorta di biblioteca ideale racchiusa in 11 categorie. Tra i libri proposti molte scelte obbligate, qualche proposta interessante e un pò troppa letteratura inglese, soprattutto nella parte di poesia. Ho pensato quindi di stilare una mia lista personale, cercando di capire quale libro metterei in cima ad ogni categoria proposta. E giro il gioco a voi. Quali sono i libri che non potrebbero mancare nella vostra biblioteca?
Classics: qui se dico Tolstoj si arrabbia Dostoevskij. E se disco Dostoevskij si arrabbia Tolstoj. Allora dico Oblomov di Goncarov.
Poetry: La terra desolata di TS Eliot. (e qui sto con gli inglesi).
Literary Fiction: Il tamburo di latta di Grass. Ma anche Opinioni di un clown di Boll. Ma anche Roth. Ma anche...
Romantic Fiction: Dottor Zivago di Pasternak (il giornale lo mette in questa categoria e io ne approfitto)
Libri per bambini: Il piccolo principe S. Exupery (ok non è per bambini ma dovevo nominarlo prima o poi).
Science Fiction: 1984 G.Orwell parimerito con Huxley Il mondo nuovo parimerito con qualcosa a scelta di Philip Dick.
Crime: La camera azzurra di Simenon
Book that changed the world: qui ci si potrebbe dilungare ad oltranza. Ma onoro generazioni e generazioni di nichilisti: Padri e figli di Turgenev.
Book that changed your world: La trilogia della città di K. di Agota Kristof.
History: categoria difficile. Ci vorrebbe il caro Vronskij. Non vado oltre libri sulla storia italiana dal dopoguerra ad oggi. Guerra e pace vale?
Lives: non ho un grande passione per le biografie. Propongo le Confessioni di Sant'Agostino con il cervello e La vita di Coco Chanel col cuore. Non so quale accostamento potesse risultare più inconsueto.
ps. qualcuno mi ha gentilmente riportato che questo post è intriso di "tragicismo letterario-snob protosovietico" e che la dovrei smettere. E poi li chiamo amici. bah.

lunedì, aprile 07, 2008

Once I wanted to be the greatest...

Primo esercizio per imparare a volersi più bene: state seduti in silenzio ad ascoltare questa canzone, abbracciatevi e fatevi una carezza. Avete sentito come profumate di buono oggi?

We'll slide down the surface of things

Mi capita nel giro di pochi giorni di:
- sfogliare Vogue Accessori.
- leggere Glamorama di Bret Easton Ellis, ossia l'arte di riuscire a scrivere centinaia di pagine sul nulla, riuscire a darne un senso e far riflettere.
-riguardare puntate a caso di Sex&theCity, tra cui una sull'aborto che mi ha fatto prima un pò rabbrividire, poi pensare come la morale moderna sia ormai fatta di tulle rosa, con un etichetta attaccata. Ciononostante l'altro giorno sono rimasta di nuovo attonita di fronte ad un muro pieno di cartelli sulla moratoria.
-ascoltare conversazioni riportate da un' amica che sembrano uscite dal libro di Ellis qui sopra riportato. E non sto parlando di American Psycho per cui no, le conversazioni non sono sulle sparachiodi. E neanche sulla morale. Ma molto più su Vogue accessori. E su qualche stilista.
-comprarmi un paio di decollete nere di vernice.
Un giorno qualcuno ha detto ad un mio amico: non so perchè ti ostini a passare del tempo con lei ...è così frivola.

martedì, aprile 01, 2008

La pantera

Il difilar dei ferri entro la gabbia,
il suo sguardo accecò. Più non ravvisa.
Moltiplica le sbarre, a cento, a mille:
ma, dietro quelle sbarre, è il vuoto, il nulla.
Nel flessuoso molleggiar dei passi
grevi tornanti entro il racchiuso giro,
par che l'Impeto danzi attorno a un centro,
ove una enorme Volontà vien meno.
Solo, a volte, su l'arida pupilla,
tacito, un velo si solleva;e irrompe
una immagine in essa;e via balena
lungo il silenzio delle membra tese,
per smorzarsi, veloce, in fondo al cuore.
R.M. Rilke, La Pantera.
Chissà cosa raffigura l'immagine sull'arida pupilla.. Chissà.