venerdì, novembre 09, 2007

Frankly, my dear, I don't give a damn...

Per la rubrica forse non tutti sanno che oggi si parla di Via col Vento. Via col vento è e rimane uno dei miei film preferiti. Quelli che guardi e riguardi continuamente ma ti emozionano sempre come la prima volta.Ho visto la prima parte molte più volte della seconda: data la lunga durata e la mia tenera età per me Via col Vento si è concluso per molti anni nell' istante in cui finalmente Rossella e Rhett coronano il loro sogno d'amore a hanno una figlia. Quando ho visto per la prima volta la caduta da cavallino il cuore mi si è spezzato. Ma soprattutto quando Rossella pur stando con Rhett non riesce a non dimenticare Ashley, quel biondino serio, molle e malaticcio che a lei ha preferito Melania, il prototipo del buonismo reincarnato. Nel triangolo Rossella, Ashley e Rhett si può trovare un pò il lietmotiv della vita di ogni donna. Da una parte l' uomo fedele, idealista, costante,dalla forte morale come Ashley, dall' altra un uomo pragmatico, forte, passionale, calato nella realtà con Rhett. Lo stesso triangolo lo si ritrova nell' Idiota: Natasha Filippovna tesa tra il principe Myskin, una creatura spiritualmente superiore, in cui la generosità d'animo e la candida fede nel prossimo si accompagnano ad una totale inesperienza di vita e ad una sorta di paralisi della volontà e il giovane Rogozin, esuberante e violento, calato perfettamente in quella realtà malata e crudele. Ora Natasha, pur riconoscendo l'affinità elettiva che lega indissolubilmente la sua figura a quella del principe, sentendosi indegna di lui, sceglie Rogozin andando così incontro al suo destino. Bene, banalizzando il tutto, cos'è che ci frega a noi Rosselle o Natahe Filippovne che siano? Il fatto di non sentirci abbastanza pure per la figura di uomo tutto di un pezzo o il fatto di non voler riconoscere che di fondo nell'uomo pragmatico ci rivediamo completamente con le nostre passioni, i nostri fallimenti, le nostre dubbie tentazioni, i notri pensieri più infimi e ci confermiamo completamente nel nostro essere non pure? Come se poi ad essere puri uno ci guadagnasse qualcosa. La risposta non la so. E francamente, me ne infischio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

guarda io avrei voluto finire tra le braccia forzute di un rugbista, almeno una volta nella vita. essere sollevata, abbracciata, protetta. non ho mai coronato il mi sogno, ma ora non mi perdo una partita dell'italia. hai presente i fratelli bergamasco. rudi, machissimi, ma tanto teneri. insieme, ovviamente. per non far torto a nessuno dei due....

Anonimo ha detto...

allora, prossimo film a "ta na na na na na casa..." sarà via col ventre.