lunedì, marzo 05, 2007

Borat, ovvero studio culturale sull' Italia a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan

Autore: Roberto Nepoti - Testata: la Repubblica
(...) Razzista, misogeno, antisemita (in realtà l´attore è ebreo), giocando sullo scarto tra l´intervistatore kazako e gli americani Borat osa tutto: fa emergere pregiudizi allucinanti, scoperchia gli aspetti più terrificanti del paese, pone a bruciapelo domande (qual è l´arma migliore per uccidere un ebreo?) inconcepibili. Prendendo di contropiede gli intervistati con uno straordinario senso dei "tempi".

Autore: Paolo Mereghetti - Testata: Il corriere della sera
(...) Il risultato è una farsa che vorrebbe colpire in alto e finisce per cadere in basso, costruita con molta meno ingenuità di quello che vorrebbe far credere (...) e che finisce per mascherare un coraggio non proprio da leoni dietro uno spirito oltraggioso molto superficiale. (...)

Autore: Maurizio Cabona - Testata: il Giornale
(...) esiguo e lutulento film di Larry Charles (...). (...) non basta infischiarsi del politicamente corretto per essere intelligenti e divertenti. (...) Dovrebbe essere un modo per inchiodare gli Stati Uniti e i nemici degli Stati Uniti alle loro miserie; invece è un modo per far rimpiangere le ipocrisie del «codice Hays» anche a chi lo detestava

Autore: Dario Zonta - Testata: l'Unità
(...) Un film irriverente, profondamente scorretto, intimamente intelligente. (...) E' forse il più riuscito reportage sulle contraddizioni dell'America di oggi che si ricordi da tempo. (...) Riesce più lui a dire degli eccessi e derive di singole ed estreme situazioni americane che mille documentari o film imprigionati nella rete della correttezza. (...) Borat è esempio di un cinema che nasce dalla televisione e che ne prende il meglio e più ardito.

Autore: Lietta Tornabuoni - Testata: La Stampa
(...) Il film irride l'America quanto il Kazakistan: è più intelligente e divertente di Scuola di polizia, ma siamo lì.

Autore: Mariarosa Mancuso - Testata: Il Foglio
(...) Sacha Baron Cohen è il più bravo di tutti (oltre che un meraviglioso antidoto ai comici che si portano Marco Travaglio in studio). Ed è il più bravo in ogni cosa che fa: accenti, svarioni, improvvisazioni, sfacciataggine, spettacolosa volgarità (...).

La mia cara amica nonchè collega Silvia mi ha ricordato che solo ora in Italia esce il film Borat-blablabla Kazakistan. Approfitto dell'occasione per riportare alcune critiche delle principali testate italiane. E ci risiamo di nuovo. Basta un film che in qualche modo, non importa se volgare o inguardabile, metta in ridicolo la società americana e tutti d'accordo a dire che il signor Cohen è un genio. Di certo lo è visto il potere mediatico che gli è stato concesso. In america Cohen è veramente famoso per i suoi sketch esilaranti. Peccato che il tentativo di metterli insieme, legati da un filo conduttore che ha ben poco da invidiare le trame di film come la soldatessa alle grandi manovre, lasci il tempo che trova. Quello che mi stupisce sempre è come critici che a confronto Ghezzi è filantropo si possano avvicinare con così guadio spirito ad una pellicola di uesto tipo esaltandola a grande esempio di comicità, paragonandola ai documentari di moore e al cinema indipendente americano. Per favore. Perchè dobbiamo sempre toccare il tasto dolente. Perchè dobbiamo per forza sempre professarci anti qualcosa per riconoscerci come italiani e per giustificare le nostre nefandezze. Vi prego un pò di lucidità e spirito critico. Vi prego. Ma no perchè mai. Meglio guardare attraverso un vetro sporco e distorcente che non cercare di capire il perchè delle cose. Ma sì continuiamo così, Facciamoci del male.
PS. IL Mereghetti è sempre il Mereghetti

6 commenti:

madame ha detto...

Non in merito a qs film che non ho visto e non mi ispira più di tanto: il mereghetti è uno spaccamaroni. a tutti i miei film preferiti da' dei voti del cavolo. e preferisco pensare che sia lui a non capirci una mazza.

Anonimo ha detto...

beh i commenti qui proposti si potrebbero riassumere cosi':
dopo aver tentato con D'Alema finalmente Borat dice qualcosa di sinistra.
il punto e' che non bisogna mai andare a cercare a tutti i costi il profondo e nascosto significato delle cose. il signor sasha e' un ottimo e soprattutto inteligente comico che dopo aver preso per il culo l'inghilterra si e' spostato in america con un'operazione di marketing paurosa. chissa' che tra un po' non ce lo ritroveremo in italia....forse ne avremmo bisogno.

p.s.
concordo sulla grandezza del buon mereghetti

Anonimo ha detto...

A me Borat ha fatto cagare!
In Italia ogni Natale escono almeno 2 film con lo stesso tipo di umorismo
"politically incorrect"...solo che Boldi e De Sica ci mettono le donne nude, in Borat ci sono uomini nudi...in una scena che puo' far ridere solo un frustrato americano.

lasilvia ha detto...

concordo con anonimo. ah aha ah che ridere, un uomo che fa la cacca per strada. e che irresistibile la scena della lotta tra borat e il ciccione nudi. ma questo lo faceva pierino negli anni'70. beh... negli ultimi tempi colpire bush e l'equivalente italico è lo sport mondiale...

Unknown ha detto...

non resistevo più.

Unknown ha detto...

pensavo a te.