lunedì, ottobre 02, 2006

tipica domenica americana

Insomma è domenica. Oggi a casa mia c'è l'annuale pranzo di famiglia e io sono qui. Come ci si inventa una domenica. Si va a fare colazione da starbucks (lo so, tra poco prendero percentuali per tutta la pubblicità che gli faccio) poi si va in un mega centro commerciale a comprare qualsiasi cosa. Adesso ho delle casse, una web cam, un cellulare americano che non riesco ad attivare. Poi si torna a casa e si guarda un pò di football (chris ha tentato di spiegarmi le regole ma non ho capito nulla. Ci ho messo 24 anni a capire il fuori gioco non potete pretendere che capisca tutto all'istante). Ecco qua la mia domenica.
PS. Mi piacerebbe farvi vedere la faccia che ha fatto ilmio coinquilino qunado alla domanda quali sono i piatti tipici del monferrato ho risposto agnolotti ripieni di asino. ..Insomma qui a Boston sono tutti democratici.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Volevo solo mandarti un bacino...
anche se mi sembra che tu te la stia cavando alla grande...
un abbraccio
Pupet

Anonimo ha detto...

ciao julie,
sei arrivata!
in realtà lo sapevo già perchè ho trovato la lory e la B dal parrucchiere (mica le coincidenze strane capitano solo a chi viaggia per il mondo!) per il mio tradizionale taglio di settembre (un saluto al torodeoro).
noto con piacere che la tua logorrea non ha risentito del jetleg, e che la sfiga si è imbarcata clandestina seguendoti negli steits!
ieri a linate hanno bloccato una Karogna che cercava di sgattaiolare tra le valige...
per ora è in stato di fermo, ma temo che dovranno rilasciarla prima o poi, pare abbia il passaporto in regola, lei!

dimmi se non sono bravo:
http://www.mondoffice.com/ITA/images/products/it_715421_1_enl.jpg

ti saluto
buon lavoro

Anonimo ha detto...

Ciao Giulua! Solo tu potevi coinvolgermi con questa faccenda del blog (sai quanto sono restia!). Non sono riuscita a vederti prima che partissi, ma almeno il primo messaggio che hai ricevuto sul cell in terra straniera è stato il mio!
P.S. Ma come scrivi bene!

Anonimo ha detto...

Ciao cuginetta, se hai coinvolto persino la Nichi ho pensato che non potevo essere da meno e così ti mando un abbraccio enorme tranquillizzandoti sul fatto che domenica non ti sei persa un pranzo luculliano tipo i pranzi di ferragosto pugliesi... qualche antipasto, le crepes con la classica ricetta del nonno Italo e poi solo il dolce... insomma quando lo organizzeremo noi sarà tutta un'altra cosa!!!
bacio

Anonimo ha detto...

giulia sono Tom.
Che ci fai negli usa?
fino a quando stai?

Anonimo ha detto...

Mia dolce Giulia,
eccomi, finalmente, nel Mattatoio...
Mi sembri un'eroina di Henry James a Boston. Ti trovo meglio di Anna a San Pietroburgo. Sono molto felice della tua esperienza americana e del fatto, importantissimo, che essa ti provochi la scrittura. Brava, continua così!
Ti scrivo dalla redazione del "Sole", circondato da libri. Vorrei recensire uno squisito saggio di uno storico inglese, George Riley Scott, "STORIA DELLE PUNIZIONI CORPORALI", ma ho ancora in ballo un libro su Luigi XIV e credo che il mio pezzo uscirà questa domenica. La prossima settimana inizierò a fare un laboratorio di scrittura per gli studenti di Scienze umane per la comunicazione di Milano... Non mi vedo a fare il prof in Università. Dovrò anche insegnare storia del giornalismo; questo impegno mi piace molto di più, sarò un ottimo oratore e mi divertirò a raccontare storie poco conosciute. Spero di trovarmi con allievi svegli e intelligenti come te, cara Giulia, mia dolce novizia.
Ecco, il "Maestro" ti consiglia una lettura fondamentale: "L'ARTE DELLA COIFFURE. I PARRUCCHIERI LA MODA E I PITTORI" di Massimo Baldini e Costanza Baldini (Armando editore). Vanity contagia anche me, of course. Prima di andare a letto leggerò d'Evelyne Bloch-Dano, "LA SIGNORA PROUST", uno studio che ti raccomando. Se hai voglia di altri gustosi titoli ti consiglio di vedere la nostra "Madame": ho visitato il suo blog e mi sono firmato Orson...
Ti penso molto e sai che il mio ultimo saluto dopo un whisky è per la mia formidabile Giulia Jolie.
Ti bacio, Tuo Robert