venerdì, maggio 23, 2008

One world, One dream pt.II

Kowloon: vista su Hong Kong Island. Della serie Madame mi fai una foto? E lei pensa bene di prendere il tipo con le cuffie seduto. Questi fotografi da reflex...valli a capire.


Mercato dell'antiquariato (o pseudo tale) di Upper Lascar Row, Hong Kong Island. Da qui provengono i pezzi unici andati in dono ai carissimi Eltorodeoro e Vronskij.

Mercato degli animali di Shanghai: elogio della fluorescenza.


Hong Kong Island, autoscatto notturno deformante. Vediamo chi nota il particolare che caratterizza la Meimei....

Zoo di Pechino: mentre tutti erano impegnati a guardare i panda, qualche cinese mi prendeva di mira e mi chiedeva di fare delle foto. Io, all'inizio incredula, mi sono trovata seduta con dei bambini cinesi terrorizzati in braccio a fare foto idiote. Sarà stato il naso scottato dal sole cocente del giorno prima?

Mercato degli animali di Shaghai: dentro queste scatoline alveolari ci sono dei grilli. All'inizio il rumore è frastornante, migliaia di grilli che fanno cricri all'unisono. Per non parlare dei tipi che li allenano per poi farli combattere....sono dovuta salire su una sedia in piedi per riuscire a vedere un combattimento da tanta gente c'era radunata intorno al tavolo. Credo facessero pure delle scommesse. Cinesi. bah.

Autoscatto con Gelato al tempio del cielo, Pechino. Il brutto di girare da soli è principalmente dato dall'impossibilità di fare foto decenti con una guida in mano, un gelato e una borsa. E nel caso la guida aveva un volume decente, con la lonely planet da un quintale ero veramente impossibilitata a fare tutto. In compenso il gelato era buonissimo, aveva pure una mucchina disegnata sulla carta.

Liulichang, Pechino. Via molto pittoresca, in cui si susseguono negozi di libri, anticaglie, pennelli il tutto in un atmosfera molto suggestiva. Un signore faceva esercizi di calligrafia con un pennello gigante intinto nell'acqua sulla strada piena di polvere, portata dal vento proveniente dal deserto dei Gobi in quei giorni. Lui scriveva sul suolo e gli ideogrammi duravano l'istante di una foto, per poi evaporare pian piano. Mi sono ricordata di Kim ki duk e del maestro che intingeva la coda di un gatto per dipingere ideogrammi sul legno della casina in mezzo al lago.





3 commenti:

Anonimo ha detto...

sei molto figa in queste foto, soprattutto in quella appoggiata al muro con la ciotola in mano.

Marco ha detto...

La MeiMei ha una bira sotto il braccio a mo' di baguette!
Cosa ho vinto?

Giulia K. (aka MeiMei) ha detto...

anonimo: che simpatico!
MArco: hai indovinato subito...dannazione! Hai vinto una passeggiata notturna con birra in mano...magari a Parigi!