E' sempre tutta una questione di prospettive. Un mondo con un unico punto di vistà dà la giusta profondità alle cose. Imprime la giusta direzione alle cose. Il nostro cervello comprende la profondità implicita grazie ai pattern che si ripetono, agli oggetti che si rimpiccioliscono, che diventano più piccoli e più frequenti nella loro alternanza. Il mio mondo ha troppi punti di vista.
Più che un corridoio sembra un quadro di Escher. Non c'è profondità nè direzione. Non una sola perlomeno. Chissà quale di questi omini sono io adesso. Forse quello che sta scendendo le scale. CHe poi in questo mondo senza prospettive non c'è scendere e non c'è salire. Ci si muove. Non c'è alto e non c'è basso. NOn c'è sotto e non c'è sopra. Ci si muove. Ma come si fa a capire dove si è senza punti di riferimento? E in tutto questo muoversi dove sono le altre persone?
giovedì, marzo 13, 2008
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4 commenti:
Per esempio io sono qui, alla mia scrivania, incazzato perchè ho appena litigato con un cliente idiota.
O sono io ad essere intelligente rispetto a lui?
Questione di prospettive.
Fatto sta che mi hai ciulato la foto di Escher di qualche mese fa, quando in un post criticavo gli ingegneri.
P.S.
Mi sono arrivati i vinili di Bowie.
Che bello.
P.P.S.
Velvet Goldmine ha inesorabilmente l'audio fuori sincrono, cazzo.
Beh, era la foto di escher che ci stava meglio...e poi è stato il primo post ceh ti ho commentato...ricordi?
E' arrivato il camion carico di vinili vedo.
PPS dannazione...........sgrunt!
Che bello un mondo senza un'unica prospettiva! Questa è la vita! Non riuscirai mai a sapere dove sei esattamente fino a quando non sarà finita...per ora puoi solo continuare a muoverti...
Nicoletta
Concordo con l'interpretazione di Nicoletta! La vita e' proprio cosi'..
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