sabato, marzo 24, 2007

back in town






Eccomi. I'm back. E non so da dove cominciare. Vediamo:
Sabato: Paolo arriva all aeroporto alle 8 di sera. No comment. arriviamo a casa e lo porto a mangiare l'aragosta all'Union Oyster. E' st.Patrick e in giro c'è il delirio. Boston è la città più irlandese d'america e qui st.Patrick è molto sentita come festa. anche perchè non devi fare altro che bere. Mi sono diemnticata di riportare che venerdì dopo aver spalato neve ho avuto la malaugurata idea di guardare nella cassetta della posta dove ho trovato un simpatico conto di 1800 dollari per la risonanza alla caviglia che avevo fatto. Dopo tre giorni e numerose chiamate scopro di diver pagare solo 50 dollari. Venerdì dopo tutto il trambusto arrivare a casa e trovare sto conto mi ha distrutto. Pensavo anceh questa no, ti prego.
Domenica: decidiamo di partire comunque per quebec city. A causa del ritardo abbiamo perso la prenotazione a Montreal (maledetto expedia). Andiamo per affittare la macchina e non hanno il SUV che avevo prenotato. Il commesso inizia a dirmi ma che vi serve un 4*4 prendete una macchina normale. Gli sottolineamo il fatto che siamo diretti a QUebec city e lui mi trova un mega suv che vedete qui sopra omologato per 8 con un serbatoio da 130 litri. Menomale che qui al benzina costa poco. Arriviamo a quebec city alle 6 dopo aver attraversato New Hampshire, Vermont e parte del Quebec sotto la neve. Credo di non aver mai visto tanta neve in vita mia.
Lunedì: visitiamo Quebec city. La città vecchia è molto bella, tutti parlano francese o perlomeno una cosa che assomiglia al francese e il cibo è ottimo. Ho addirittura mangiato un alce.
In teoria avrei avuto un appuntamento in ambasciata per rinnovare il visto (io ho un permesso di soggiorno fino a fine settembre, il visto mi serve solo a rientrare negli us nel caso me ne volessi andare e tornare). Visto che 1-nessuno mi assicurava il visto in 24 ore 2- la sfiga mi perseguita 3- l cellulare americano in canada è morto e io avrei avuto un colloquio telefonico mercoledì e 4- non avrei sopportato l'idea di dover rimanere bloccata in canada e far tornare paolo a boston da solo, ho deciso di cancellare l'appuntamento e rimanere senza visto. Il rischio nonc ompensava i benefici.
Martedì: la cosa migliore sarebbe stata andare a Montreal ma per il mio bene e quello del mio colloquio decidiamo di tornare negli us. Un ora prima di entrare in dogana scopriamo che quel pirla dell'immigrazione canadese ci ha messo un timbro sul passaporto che riporta come data di ingresso 20 marzo 2006. Per fortuna nessuno se ne è accorto (in teoria puoi rimanere in canada 3mesi senza visto). La cosa ancora piu assurda è che paolo è entrato negli US senza problemi io, in possesso di un J1 e registrata, 40 minuti. Bah. Cena in una steak house. In sti giorni sto mangiando solo carne.
Mercoledì: il gran giorno. Scazzo completamente il colloquio. Se volete un consiglio non fate colloqui al telefono dove da una parte c'è un cellualre e dall'altra un microfono in viva voce con tante eprsone che parlano. In compenso al pomeriggio porto Paolo al mega Outlet vicino a Boston e mi aggiudico un giubbotto di pelle di calvin Klein a 90 euri.
Giovedì: Paolo riparte e io torno in ufficio. La sera pub tour al Gipsy. Torno a casa e trovo il letto vuoto. Non ci si abitua mai a dormire da soli.

3 commenti:

lasilvia ha detto...

bentornata!! sempre più imbacuccata, vedo... qui doveva arrivare il freddone siberiano, la temperatura si è abbassata, effettivamente siamo passati da 16 a 11 gradi di massima. la sera sì...faceva freddo...3 gradi...beata te che hai visto la neve, io m anco da lontano!!

Anonimo ha detto...

Perchè tu, giu, anche nella sfiga più nera e pesta riesci a comprare qualcosa? addirittura un giubbotto di pelle di calvin klein! pazza.. tvb
sgu

Re_Fuso ha detto...

Puoi combinarne di ogni ad una donna, ma mai le impedirai di fare shopping...mah