giovedì, febbraio 15, 2007

Neve per San Valentino

Neve: mezzora fa con il sedere bagnato e i piedi immersi in una brodaglia di ghiaccio e acqua dentro le mie scarpe sarei stata molto più efficace nel raccontarvi di questa tormenta di neve. adesso dopo una doccia calda (o quasi) e del cibo mi sento molto meno arrabbiata. Comunque.
Ce la aspettavmo da giorni. Da giorni il meteo in tv (che in qualsiasi canale si ripete ogni 20 minuti) continuava a spiegarci come il blizard sarebbe arrivato andato e ritornato nel giro di poche ore. Così è stato. Ieri sera la temperatura si è alzata improvvisamente. Stanotte mi sono svegliata pensando di essere in un film dell 'orrore. Il vento sibilava dalla finestra e il cielo era tinto di arancio. Tutt'intorno si era creato un immenso manto bianco che ricopriva tutto. Nevicava ad una velocità mai vista e i fiocchi deviati dal vento fortissimo sembravano cadere contro la gravità, orizzontali. Cose mai viste. Stamattina la situazione è un pò migliorata alternando neve acqua e delle piccole palline di ghiaccio che accelerate dal vento se ti arrivano in faccia non fanno proprio piacere. La situazione non è peggiorata fino a quando non è incominciata a scnedere acqua mista neve per qualche ora creando un paciugo senza limite. Inosmma tornare a casa è stata un impresa. Soprattutto dopo essermi fatta tutte le scale della metro col culo (scusate l'espressione). Se stasera ghiaccia, domani sono fregata.

San Valentino: oggi ho avuto una conversazione molto interessante con una mia collega. Per riassumere sta tipa è qui a fare il dottorato e, come tante persone che sono qui, anche lei ha un fidanzato oltreoceano. Mi dice ok a me la stori adi san valentino e cazzate varie non interessa però effettivamente quando si vive a migliaia di km di distanza ogni occasione può essere buona per far sentire la propria presenza. In poche parole lei gli fa arrivare un cd la sera del 13 pagando un super prezzo per la consegna superprecisa e super in fretta e lui ch ef a? Sentite che piano malefico: non le dice di aver ricevuto il regalo per cercare di fare qualcosa anche lui per lei sfruttando il fuso orario e le poche ore di anticipo del pacco. Questo lo ammetterà solo dopo diverse domande riguardanti l 'aver rievuto qualcosa (era preoccupata del fatto che il pacco fosse andato perduto visto che aveva fatto l'acquisto in un sito straniero per accelerare la consegna). Ora lei mi dice. Ok non mi aspetto mai niente. Se mi avesse telefonato dicendo ah che bella sorpresa non mi sarei arrabbiata. Però questa è veramente uan roba meschina. La poverina continua a raccontarmi di come incredula oggi abbia passato tutto il giorno a d aprire le diverse caselle di posta elettronica che si ritrova nella speranza che almeno due righe ad un certo punto comparissero. Niente. IO le dico guarda che le cose che contano sono altre, nons ono un paccoa san valentino o una mail, è la vita insieme per cui vale la pena. Lei mi guarda e si gira verso una ragazza (eravamo da Starbucks) che aveva appena ricevuto una rosa dal suo tipo e mi chiede:non mi arabbio ma mi chiedo da quanto tempo è che non sorrido così?
Sono uscita dalla pausa caffè un pò frastornta. Non per San Valentino o per le rose, per un pacco o per una mail. Ma per questa nostra (in senso di umana) abitudine a cercare di sopravvivere. Sto facendo un salto logico cercate di seguirmi. Una cosa ho imparato nel passato. C'è stato un momento che non riuscivo piu a fare certe cose. Non riuscivo piu a fare uan cosa e mi dicevo non c'è problema vivo lo stesso. POi un altra. Poi un altra. E ancora un altra. Si soravvive sempre. Non riusciamo neanche a concepire in quali situazioni riusciremmo a sopravvivere. LA storia ce lo insegna. Ma la nostra vita non è una guerra e il mondo non è una prigione (o almeno non è una prigione piccola). Poi un giorno qualcuno ti dice ch eesiste una cosa che si chiama qualità dell avita. Non quella cosa che misurano con parametri nelle citta, ma una cosa più semplice. E a quel punto ho ricominciato piano piano a reintrodurre certe cose nella mia vita, lo sto ancora facendo. E più aggiungo cose più mi sento libera dalla fatica della sopravvivenza. Perchè è una fatica sopravvivere. Vivere può essere meglio. Spero siate capaci di prendere questo non come pura retorica. Spero siate capaci di stinguere la retorica dai sentimenti.Spero siate in grado di capire la differenza tra una festa senza senso e senza storia e un equillibrio di una storia d'amore. MA voi siete intelligenti, no?

10 commenti:

Anonimo ha detto...

A proposito della mia intelligenza... ho forti dubbbi in merito. Comunque Giulia, non immmagini quanto ti capisca. Ho smesso di sopravvivere solo ieri e ricominciare a vivere è una sensazione veramente strana. Fra qualche mese forse riuscirò a comprendere meglio quello che mi stà accadendo...

Marco ha detto...

Ci sono strani equilibri tra le pesone...molto spesso non si tratta di equilibri ma di veri e propri "sbilanciamenti". E' normale, purtroppo, aspettarsi qualcosa da un qualcuno che quella cosa non te la donerà mai. Come è normale fare follie per qualcuno che meriterebbe invece la piatta banalità di un rapporto non VISSUTO sin nelle viscere, ma sopravvissuto (esperienza personale molto recente).
La tua amica meriterebbe di sorridere di nuovo, almeno credo. Imparerà di sicuro a farlo, senza avere troppe aspettative da qualcuno che non le rispetterà.

Anonimo ha detto...

Occorre leggere le poesie d'amore di Auden.
Bisogna. Il faut!
Grazie Giulia per la tua raffinata dolcezza, ma cerca di avvicinarti o riavvicinarti a Auden...
Intanto avviso agli amici di Mattatoio e vari blogger:
ieri sera ho pubblicato un nuovo post. Credo di grande interesse per i "mostri" blogger? Cfr. http://www.coaloalab.splinder.com/
Ciao, Robert
P.S. Cara Jolie Juliette,
vero che non ti offendi se uso il mio commento per pubblicità a piena voce? ancora tuo Robert

Enrico ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Enrico ha detto...

Cara Giulia, intanto ti rinnovo i complimenti per la bellezza del tuo blog ma soprattutto per l'aspetto filosofico di alcuni post. La filosofia e' un po' lo strumento che che i veri sognatori usano per cercare di capire dove sia e come si raggiunga la felicita'. Io credo si possa parlare di felicita' solo parlandone in relazione a momenti e fatti passati, di cui solo a posteriori si puo' dire o no essere stati eventi felici: per il presente infatti credo sia piu' appropriato parlare di serenita' in quanto e' umanamente tendenzioso il fatto di maturare in noi, la maggior parte delle volte, un sentimento non tanto di pessimismo esistenziale, tipico ad esempio di Leopardi, quanto un sentimento di insicurezza dovuto al fatto che non abbiamo potere di controllare completamente il nostro futuro. Detto questo, esistono due possibilita': la prima e' che si continui a vivere apprezzando quello che si ha e si ha avuto, pensando in positivo per il futuro. La seconda e' quella di non farsi tante pippe mentali, di porsi degli obbiettivi non troppo difficili e lontani nel tempo, e di essere felici quando questi, seppur piccoli e non impossibili, vengono raggiunti. La semplicita' resta sempre la cosa migliore. E la regola deve essere: SE NON PUOI METTERGLIELO IN TESTA, METTIGLIELO....
A parte gli scherzi, qui a genova finalmente e' arrivato anche Lorenzo, e la mancanza di Boston e' stata cosi' alleviata un po'.
Un salutone e a presto.
Ciao,
Enrico

Anonimo ha detto...

Credo che la regola di Enrico "SE NON PUOI METTERGLIELO IN TESTA, METTIGLIELO...." diventerà il mio motto!!!

Re_Fuso ha detto...

Purtroppo a volte bisogna sopravvivere per mantenere in equilibrio il resto del nostro mondo... ma tant'è... e buoni lupercali a tutti :)

Anonimo ha detto...

..credo che la capacità di sapersi accontentare sia molto preziosa.. e soprattutto molto difficile da raggiungere consapevolemente.. ma esiste cmq uno strano equilibrio tra l'accontentarsi e mollare il colpo su delle cose, delle situazioni che non si riescono a raggiungere.. da fuori può sembrare la stessa cosa, ma purtroppo sono profondamente diverse..
..so che a volte abbiamo questa malata capacità di camuffare delle realtà in cui ci siamo trovate come se le avessimo scelte.. è un alibi che ci creiamo per delle cose che in fondo non ci vanno, ma che sarebbe troppo faticoso e a volte doloroso dover ammetere..

..by the way.. visto che sono le 8 di mattina e mi sono già messa in crisi in due mosse, forse, è il caso, di cominciare a prendere qualcosa.. :-)

Ti abbraccio forte forte e spero tu non sia diventata un pupazzone di neve...

Anonimo ha detto...

..cmq mi sono accorta che era san valentino solo perchè Google aveva cambiato la scritta..

Questa è la vera essenza del romanticismo, non trovi?

Riciao

Anonimo ha detto...

cara giulia, hai ragione vivere è meglio e a volta più facile che sopravvivere... il problema è che più vai avanti più numerosi sono i compromessi da accettare sia con gli altri, sia con noi stessi . per me sono questi la vera prigione, la felicità allora diventa l'ora d'aria che cerco di concedermi tutti i giorni.