Sono viva. Molti di voi si saranno chiesti che fine ho fatto. Eccomi. Sono tornata. In tutti i sensi. Non so da dove cominciare, se da dove ho lasciato o dalle ultime serate casalesi. Facciamo così adesso vi faccio un piccolo riassunto del ritorno e poi mi metto seriamente a raccontare le mie disavventure in un unico post corredato di foto memorabili.
Lunedì 18: mi sveglio distrutta. Insomma ho dormito parecchio ma poco è servito. Laringite latente e caviglia bluastra e gonfia. Non so come farò a raggiungere l'areoporto ma soprattutto come farò a scendere le valigie. Lo so devo tornare solo per pochi giorni ma tra i regali, qualche vestito e i pacchi di pubblicaszioni che mi sono portata da leggere, la valigia è piena. La valigia grande è piena. E alitalia mi accetta solo 23 kili. Inizia la preoccupazione di un apossibile mora. Oltre alla valigia ho un trolley da cabina e una borsetta. Ho deciso di correre il rischio. IL Taxi arriva in anticipo e mi precipito giù dalle scale. Avevo già fatto scivolare giu dai gradini la valigia rischiando di farmi travolgere. Insomma arrivo in areoporto e la preoccupazione di un possibile contrattempompo sale. Una cosa che non sopporto è dover parire le valigie davanti a tutti per ridistribuire il carico..stavo già pensando a possibili strategie tipo mi tengo il laptopp in mano e trasferisco l'harddisk nell altra valigia quando magicamente l'hostess di terra spedisce la mi a enorme valigia pesante senza chiedere niente. Stava per dirmi quacosa riguardo il bagaglio a mano ma le rispondo che quel valigino che vede è stato accettato dalla british in periodi di allarme rosso e la tipa remissiva tace. IO mi allontano soddisfatta. Senza chiederle il posto in corridoio. Cazzo. Ho una caviglia sigula e non le ho chiesto il corriodoio, sono idiota.
Per fortuna non solo il mio posto è sul corridioio ma anche dalla parte giusta. In più mi hanno anche fornito di un compagno di viaggio simpaticissimo: un ragazzo albanese che frequenta harvard con cui parlerò tutto il viaggio di Kuhn, economia politica dei balcani e michele placido. E' pazzesco come da questi incontri vengano fuori i migliori discorsi. L'altro giorno mentr e ro sul pullman per NY ho aprlato 4 ore con un ragazzo pakistano ma questo è un altro post.
Martedì 19:tornare a casa non è stato poi così traumatico. Insomma sembravo un alieno rapito da una massa di individui rosa imemrsi in una coltre di nebbia lomellina. Ma non è stato traumatico ritrovare i colori e gli odori.I suoni. E' bello tornare. Soprattutto quando sai che sarà per tre settimane scarse. Tento di reggere fino a sera senza dormire.
Mercoledì 20: tento di riprendermi manon è facile. La gola mi fa male, non posso fumare e la caviglia dopo le otto ore in aria è un quadro di Pollock:blu viola sul lato, giallo nero sull altro.
Oggi è il giorno della cena del ritorno. Mi siete mancati tanto. Alla fine torno a casa alle cinque. Mi chiedo quando riuscirò a recuperarlo sto fuso.
Giovedì 21: devo andare a Milano per incontrare Paolo. Potrei fare un post intero per cercare di capire perchè durante il periodo natalizio io ci debba impeigare 3 ore per andare da Candia a Milano (74 km). Stavo sclerando.
Venerdì 22: incotnro con il Professore in università. Ne esco con le idee chiare e con un atteggiamento molto positvo. MA sono le quattro e io devo uscire a cena perchè quest'anno al tradizionale cena di Natale si tiene il 22. Di nuovo tre ore in macchina. LA caviglia mi sorride.
Sabato 23: riuscirà il nostro eroe a dormire? Esco con la Madame, prendo un aperitivo (un nel senso di svariati) e rivedo un sacco di gente. Il tutto condito con vino rosso piemontese, affettati e cazzate urlate. Io e la MAdame ci sentiamo autorizzate in qeusti giorni a comportarci come delle deficienti solo per il fatto che non ci siamo state per un pò e presto ripartiremo. OK siamo sempre state delle deficienti. Cenetta tranquilla e poi ac asa. Anche perchè mi sono offerta di andare a recuperare mia sorella alla mezza.
Domenica 24: finalmente riesco a vedere il nuovo arrivato in famiglia. E soprattutto riesco a fare una pennica decente. Riesco ad avere il tempo di leggere le mail. E di scrivere sul blog.....
domenica, dicembre 24, 2006
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1 commento:
ma dai, hai scritto sul blog?
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