martedì, marzo 18, 2008

Lady Stardust

Andare al cinema qui in provincia è sempre un pò un problema. I film arrivano quando arrivano, e molto spesso proprio non arrivano. Per questo bisogna accontentarsi un pò ed essere pazienti: prima o poi qualche cineforum ci darà l'opportunità di coprire i vuoti della stagione precedente. Ma poi i problemi sorgono sinuosi: primo io dopo un pò di mesi non ricordo minimamente i film che avrei voluto vedere, secondo ho dimenticato tutto quello che ho letto a riguardo e quindi faccio confusione. Il primo problema si potrebbe ovviare riportando sulla moleskine di turno i film che mi interessano. Già fatto ma dura poco, mi dimentico e poi di solito dopo mesi fatico anche a capire quello che scrivo. Per quanto riguarda il secondo, beh, basterebbe andarsi a rivedere due cose ma come ben sapete l'offerta si riduce, i giornali smettono di parlare di quei film e tutto si riduce a qualche rivista specializzata o a quel migliaio di blog sul cinema che leggo ogni giorno. IL che nonsarebbe male se non fosse che ultimamente avrei qualcosa da ridire a riguardo. In poche parole ieri sera sono andata a vedere CousCous, vincitore morale di Venezia lo scorso anno a detta di molti e anche u npò del regista stesso. Ora se l'obiettivo del regista era farci capire quanto siamo diventati razzisti, vi giuro che ha centrato pienamente il segno. Perchè i miei nervi dopo due ore e mezza di luoghi claustrofobici riempiti di gente sudata urlante masticante piangente hanno ceduto. Io. Quella stoica. Quella che si guarda Solaris versione originale senza tagli in russo sottotitolata. Quella che apprezza i primi paini e la telecamera a mano. Ma no. Qui no. Qui abbiamo superato ogni limite. Eppure stamattina mi sno andata a rivedere le recensioni. Tutte gridano al capolavoro. Io grido a un film troppo lungo, lo stesso direttore di Venezia consigliò il regista di fare un taglio di 45 min ma lui no, no, continuiamo così facciamoci del male. Io grido a un film mal girato, perchè un regia di primi paini la devi saper fare e non puoi aggiustare l'inquadratura mentre giri e non buttare via il pezzo durante il montaggio. Io grido alla mia intolleranza che era rimasta sepolta per anni. E' che mi piace il cinema svedese. La gente parla poco. Assume espressioni estremamente compite e profonde. E non suda. E non mastica. O se lo fa, lo fa con estremo rigore. Poi io il problema che al cinema sento gli odori. Nel senso che le immagini mi suscitano allucinazioni olfattive. MI immagino sempre gli odori di quello ceh sto guardando, matta io lo so. Ieri questa cosa mi provocava non pochi problemi. Ditemi che non ho scritto io questo post. VI prego.

4 commenti:

Stefano ha detto...

Tra le mie curiosita' ce ne una in particolare strana ma forse non tanto:

e cioe' quella di poter andare a vedere un film in un cinema a Hollywood o in qualche altra citta' americane possibilmente in California e vedere l'effetto che fa',o che mi fa'.

Unknown ha detto...

Senti Giulia, guarda, facciamo così, non ci andare più al cinema,
e non ne parliamo più!

Marco ha detto...

Finalmente la tua xenofobia si sta rivelando poco per volta.
I miei insegnamenti funzionano.
:)

Marco ha detto...

P.S.
Bella la foto!
Chi l'ha scattata???